X
Loading...
  • Interesse ad impugnare art. 568, co. 4, cod. proc. pen. - Cass. Pen. sent. n. 45910/2024.
    Interesse ad impugnare art. 568, co. 4, cod. proc. pen. - Cass. Pen. sent. n. 45910/2024.
    La Suprema Corte di Cassazione rimarca come - ai fini della proposizione dell'impugnazione - debba sempre sussistere un interessa ad impugnare cioè "una prospettiva utilitaristica, ossia nella finalità negativa, perseguita dal soggetto legittimato, di rimuovere una situazione di svantaggio processuale derivante da una decisione giudiziale, e in quella, positiva, del conseguimento di una utilità, ossia di una decisione più vantaggiosa rispetto a quella oggetto del gravame, e che risulti logicamente coerente con il sistema normativo".
  • Reato continuato in sede di esecuzione
    Reato continuato in sede di esecuzione
    La recente sentenza n. 41381 del 2024 della Prima Sezione arricchisce il panorama Giurisprudenziale sul reato continuato. In essa, la Suprema Corte, ha offerto un'utile guida operativa con indicazioni preziose per l'applicazione pratica di tale figura giuridica.
  • DELITTI CONTRO LA LIBERTA
    DELITTI CONTRO LA LIBERTA' INDIVIDUALE - IN GENERE - Reato di intermediazione illecita e di sfruttamento del lavoro - Cass. Pen. sent. n. 2573/2024
    "In tema di intermediazione illecita e di sfruttamento del lavoro, costituisce cosa pertinente al reato, assoggettabile a confisca obbligatoria ex art. 603-bis.2 cod. pen., il fondo agricolo del datore di lavoro in cui sia impiegata manodopera in condizioni di sfruttamento, nel caso in cui si tratti di bene funzionale all'azienda agricola, a prescindere dalla sua allocazione topografica". "Ai fini della configurabilità del reato di intermediazione illecita e di sfruttamento del lavoro, l'indice di sfruttamento del lavoratore costituito, ex art. 603-bis, comma terzo, n. 1, ultima parte, cod. pen., dalla retribuzione "sproporzionata rispetto alla quantità e alla qualità di lavoro prestato", deve tener conto delle effettive mansioni svolte, delle condizioni di lavoro, dell'orario lavorativo, dell'assenza di pause, di riposi, di ferie, tale che la retribuzione corrisposta si riveli non commisurata alla prestazione resa dal lavoratore che versi in stato di bisogno".
  • Intercettazione in auto eseguite dal privato non è configurabile il reato di interferenze illecite nella vita privata (615bis cod. pen.)
    Intercettazione in auto eseguite dal privato non è configurabile il reato di interferenze illecite nella vita privata (615bis cod. pen.)
    L'abitacolo di un'autovettura non può essere considerato luogo di privata dimora, salvo che esso, sin dall'origine, sia strutturato (e venga di fatto utilizzato) come tale, oppure sia destinato, in difformità dalla sua naturale funzione, ad uso di privata abitazione. La Corte di Cassazione conferma il principio secondo il quale non integra il reato di interferenze illecite nella vita privata (art. 615-bis cod. pen.) la condotta di colui che installi nell'auto di un soggetto (nella specie ex fidanzata) un telefono cellulare in modo da consentire la ripresa sonora di quanto accada nella predetta auto, in quanto, oggetto della tutela di cui all'art. 615-bis è la riservatezza della persona in rapporto ai luoghi indicati nell'art. 614 cod. pen. richiamato dall'art. 615-bis tra i quali non rientra l'autovettura che si trovi sulla pubblica via.
  • Marito tenta di strangolare la moglie - tentato omicidio
    Marito tenta di strangolare la moglie - tentato omicidio
    La Corte di Cassazione ha confermato la condanna per tentato omicidio di un uomo che aveva aggredito la moglie strangolandola. L'azione dell'uomo era idonea a cagionare la morte della moglie, in quanto aveva afferrato la donna per il collo, l'aveva spinta contro il muro e l'aveva sollevata da terra, provocandone l'offuscamento della vista e una momentanea perdita di conoscenza.
  • Guida in stato di ebbrezza con tasso alcolemico superiore a 1,5 g/l e incidente stradale – la patente di guida è sempre revocata
    Guida in stato di ebbrezza con tasso alcolemico superiore a 1,5 g/l e incidente stradale – la patente di guida è sempre revocata
    La Corte Costituzionale, con la sentenza n. 194/2023, ha dichiarato infondata la questione di legittimità costituzionale dell’art. 186, comma 2-bis, del Codice della Strada – nella parte in cui prevede che, per l'ipotesi di guida in stato di ebbrezza con tasso alcolemico superiore a 1,5 g/l e incidente stradale – la patente di guida è sempre revocata.
  • Estorsione: ciò che conta è indurre il soggetto nell
    Estorsione: ciò che conta è indurre il soggetto nell'alternativa ineluttabile di subire lo spossessamento voluto dall'agente o di incorrere nel danno minacciato
    Ai fini della configurazione del reato estorsivo rilevano non solo l'attitudine minacciosa della condotta, l'idoneità ad influire sulle scelte personali o le condizioni personali del soggetto passivo, ma anche la personalità sopraffattrice degli imputati ed i poteri in concreto delegati dal datore di lavoro, che aveva attribuito il compito di assumere e gestire i rapporti di lavoro con i connazionali bengalesi, da cui discendeva la possibilità di negare l'assunzione e/o la riassunzione alla scadenza del rapporto lavorativo, trattandosi di dipendenti stagionali e avventizi.
  • STRAPPARE IL CELLULARE A QUALCUNO INTEGRA IL DELITTO DI RAPINA
    STRAPPARE IL CELLULARE A QUALCUNO INTEGRA IL DELITTO DI RAPINA
    Nel delitto di rapina, l'ingiusto profitto non deve necessariamente concretarsi in un'utilità materiale, potendo consistere anche in un vantaggio di natura morale o sentimentale che l'agente si riproponga di conseguire, sia pure in via mediata, dalla condotta di sottrazione ed impossessamento, con violenza o minaccia, della cosa mobile altrui (confermata la condanna per rapina per l'imputato che aveva sottratto di prepotenza lo smartphone della propria compagna per poter vedere la rubrica telefonica e i messaggi).
  • Ne bis in idem
    Ne bis in idem
    Il ne bis in idem processuale è il principio che sancisce il divieto di nuovo giudizio per l'imputato assolto o condannato in via definitiva per lo stesso fatto.
  • Droga
    Droga
    DETENZIONE DI SOSTANZA STUPEFACENTE. LA DISTINZIONE TRA L’USO PERSONALE E LO SPACCIO.